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Problemi ambientali da non sottovalutare per il nostro futuro

i problemi ambientali che stanno attaccando il nostro pianeta
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I problemi ambientali sono una realtà che non riguardano una singola nazione o continente, ma tutti gli esseri viventi sul pianeta.

L’uomo può essere considerato al centro del tema ambientale dato che le problematiche ambientali nascono e si sviluppano come conseguenza del rapporto complicato e conflittuale che la sua operosità genera con la natura che lo circonda.

Infatti il sistema economico moderno prevede la necessità di sfruttare risorse, trasformando l’ambiente circostante in modo da adattarsi alle esigenze dell’uomo.

In questo scambio si determina un netto squilibrio: l’uomo prende di più di quello che serve e rilascia nell’ecosistema gas, scarti industriali, rifiuti e elementi inquinanti.

La diretta conseguenza di questo mancato equilibrio ha portato a conseguenze dirette sul pianeta come il surriscaldamento globale, l’inquinamento, il buco dell’ozono e il cambiamento del clima.

I principali problemi ambientali

Quando si parla dei principali problemi ambientali ci si riferisce quindi ai cambiamenti radicali che sono avvenuti per opera dell’uomo nel sistema terra.

Il clima, gli agenti atmosferici, la temperatura, i mari e ogni specie vivente sono elementi indipendenti ma parte integrante di un unico grande ecosistema in perfetto equilibrio.

Ma quali sono i principali problemi ambientali che hanno determinato questi cambiamenti? Nei paragrafi seguenti andremo a considerare le variazioni climatiche, il buco dell’ozono e l’inquinamento.

Il clima e il suo cambiamento nel corso degli anni

Il clima può essere definito come l’insieme degli agenti atmosferici che caratterizzano una specifica regione e che vengono individuati in un arco temporale che sia molto ampio, circa 30 o 40 anni. I fattori che possono influenzare la vita dell’uomo e che sono strettamente connessi con il concetto di clima, sono la temperatura, la pressione, i venti e l’umidità.

Ma perché il clima è così importante per l’uomo? Basta considerare che la presenza di un equilibrio tra questi fattori ha come effetto la creazione di zone, come per esempio quelle a clima temperato, in cui le coltivazioni sono favorite e di conseguenza anche la crescita demografica.

Vi sono altri luoghi della terra in cui invece la vita è quasi impossibile come per esempio in quelle desertiche e artiche.

I fattori che influenzano il clima

Temperatura, pressione, venti e umidità sono definiti come gli elementi base del clima che caratterizzano le singole regioni di un paese.

Queste realtà a loro volta vengono influenzate da una serie di fattori del clima:

  • Vicinanza al mare e all’acqua: il mare è un elemento che influisce in modo diretto sulla temperatura e l’umidità dato che rispetto alla terra ferma di giorno si riscalda meno velocemente e di notte si raffredda più lentamente. Tale differenza determina una riduzione dell’escursione termica per quelle zone che sono vicine al mare.
  • Altitudine: viene definita come la distanza dal mare in base al parametro dell’altezza e influisce in maniera diretta sulla temperatura e l’umidità. Infatti per ogni 100 metri di altitudine si avrà una riduzione della temperatura di 0,6 C°. L’atmosfera man mano che si sale diminuisce di densità trattenendo quindi meno calore rispetto alle zone al livello del mare, determinando un clima più freddo e una maggiore piovosità.
  • Latitudine: è definita come la distanza dall’Equatore e condiziona in modo diretto la temperatura. Infatti allontanandosi dalla parte centrale della terra e avvicinandosi ai poli, i raggi solari toccheranno la superficie terrestre in modo obliquo diminuendo quindi il loro calore.
  • Presenza di montagne: le catene montuose influenzano la temperatura e i venti, oltre che l’umidità. Infatti sono una forma di barriera che limita lo spostamento dell’aria e i relativi cambiamenti di tempo con una riduzione delle precipitazioni.
  • Vegetazione: altro fattore che influenza il clima è la presenza di boschi e di foreste, in particolare se la loro estensione è molto ampia. Gli alberi e il sottobosco impediscono ai raggi solari di raggiungere il terreno in maniera diretta, ciò riduce la temperatura oltre a permettere al suolo di rimanere al contempo umido.

Il cambiamento climatico e la presenza dell’uomo

La presenza dell’uomo può essere considerato un altro dei fattori che può determinare il cambiamento climatico.

L’azione dell’uomo sull’ambiente circostante porta ad adattare un luogo all’esigenze della popolazione, con la creazione di campi che producono deforestazione, la costruzione di strutture di cemento come case o edifici industriali che trattengono il calore e inquinano.

A questo si aggiunge la produzione di sostanze sotto forma di gas che sono il risultato della reazione chimica dovuta ai combustibili fossili e agli strumenti della vita quotidiana come auto, riscaldamento e condizionatori.

La temperatura del nostro pianeta negli ultimi decenni si è innalzata, determinando cambiamenti climatici sostanziali che stanno mutando intere regioni anche quelle più distanti dalla civiltà come i poli e le foreste pluviali.

il clima, influenzato da molti fattori sta distruggendo il nostro pianeta

Il problema Amazzonia, la più grande foresta pluviale

Negli ultimi giorni l’attenzione del mondo intero si è focalizzata sulle migliaia di incendi che da settimane stanno bruciando interi ettari di terreno della foresta dell’Amazzonia.

Un incendio non è una cosa innaturale, dato che grazie al suo intervento viene eliminato parte del substrato del sottobosco, permettendo una crescita delle piante più forti.

Ma un tale evento in una foresta pluviale è qualcosa di eccezionale e dovuto all’influenza dell’uomo.

L’Amazzonia è una delle più grandi foreste al mondo con la sua estensione pari a 5,5 milioni di chilometri quadrati e 390 miliardi di alberi.

È un ecosistema a sé stante che viene da molti definito il polmone della terra.

Gli incendi che hanno colpito in diversi punti non faranno altro che aumentare la deforestazione che con la crescita demografica dello stato del Brasile è una realtà che terrorizza il mondo intero.

Infatti non vi è solo la perdita di alberi e il danno a flora e fauna, ma anche l’immissione nell’aria di un’enorme quantità di anidride carbonica che è stata accumulata nella parte interna degli alberi e che viene improvvisamente immessa nell’atmosfera.

L’attenzione a tutelare la foresta pluviale dell’Amazzonia non è solo una realtà mediatica, ma una necessità al fine di salvaguardare un ecosistema più grande che è quello del pianeta intero.

gli incendi causano problemi al clima

Ozono Stratosferico e la sua importante funzione

L’ozono è un gas che si crea in natura nella stratosfera, termine con cui si identifica quella zona che avvolge la terra tra i 15 e i 50 km di altezza.

Il composto è presente nell’area definita ozonosfera che è posizionata a circa 30 km dalla superficie terrestre.

Il gas viene prodotto dalla scomposizione dell’ossigeno che viene trasformato in ozono attraverso l’energia scaturita dalle radiazioni ultraviolette.

La creazione delle molecole di ozono avviene quindi attraverso una combinazione di diverse molecole di ossigeno che nella loro trasformazione assorbono i raggi UV-C e UV-B e impediscono in questo modo alle radiazioni di raggiungere la superficie terreste.

Tutelare la fascia di ozono è fondamentale al fine di proteggere gli organismi viventi dall’esposizione dei raggi UV.

Il buco ozono e l’inquinamento che crea preoccupazione

Una delle problematiche ambientali che da anni ha suscitato paura e interesse è l’intaccamento della fascia di ozono avvenuto a causa dell’inquinamento.

Tale evento viene definito con il termine buco ozono.

La scoperta è stata fatta nel 1985 quando alcuni scienziati osservando delle immagini dai satelliti, riuscirono a evidenziare un cambiamento dello spessore dell’ozono nella stratosfera della zona antartica.

Le cause del buco dell’ozono sono riconducibili ovviamente all’attività umana e all’immissione nell’atmosfera di particolari composti chimici come sono gli alogenuri organici e in particolare i cloro-fluoro carburi o anche conosciuti con il termine di CFC.

Queste sostanze fino a pochi decenni fa erano contenute nei refrigeranti dei condizionatori, dei frigoriferi e dei sistemi industriali oltre a essere utilizzate come propellenti in tutte le bombolette spray.

Dal 1987 grazie al protocollo di Montreal queste sostanze sono state bandite dai settori commerciali e possono essere impiegate solo con particolari autorizzazioni.

Inquinamento cos’è e cosa comporta

Il termine inquinamento identifica l’insieme delle alterazioni che vengono provocate dalle attività umane, con l’immissione nell’aria, nell’acqua e nel terreno di sostanze che sono considerate nocive e tossiche sia per la loro composizione chimica, sia per il fatto di essere immesse in quantità elevate nell’ambiente senza offrire la possibilità all’ecosistema di smaltirle.

L’inquinamento è una realtà da non sottovalutare dato che le sostanze inquinati influenzano la crescita delle specie viventi, sia animali che vegetali, distruggendo gli ecosistemi e limitando le risorse utilizzabili per l’essere umano.

Ma quali sono le tipologie di inquinamento? Di seguito analizzeremo le tre principali tipologie.

Inquinamento dell’aria

L’immissione di gas nocivi, di particelle come polveri e fumi, che contengono sostanze chimiche dannose, come quelli derivati dall’impiego dei combustibili fossili, i gas generati dai riscaldamenti delle abitazioni e dai condizionatori sono alcuni dei principali elementi che contribuiscono all’inquinamento dell’aria.

Gli impianti industriali, e la combustione di elementi organici oltre all’impiego dell’energia nucleare sia a scopi bellici che pacifici, completa l’insieme di particelle che influenzano in modo negativo la qualità dell’aria. Gli effetti sono sia sulla salute degli esseri umani, con un aumento di malattie, ma anche sul pianeta stesso con la formazione del buco dell’ozono.

l'ozono stratosferico e l'inquinamento

Inquinamento del suolo

I  fattori che determinano l’inquinamento della terra sono strettamente connessi all’impiego eccessivo delle risorse naturali e all’utilizzo di sostanze che producono effetti dannosi sul terreno.

Nel primo caso si fa riferimento alla deforestazione, alle coltivazioni intensive che portano alla perdita di fertilità, alla riduzione della vegetazione dovuta all’allevamento e alla continua erosione del terreno per gli interventi dell’uomo.

Nel secondo gruppo invece si possono considerare la produzione dei rifiuti delle città, gli scarichi industriali, l’utilizzo di antiparassitari per migliorare le coltivazioni o dei fertilizzanti, sostanze che si trasferiscono nel terreno e da questo agli esseri viventi in modo diretto o indiretto.

Inquinamento dell’acqua

Nel percorso che l’acqua effettua per essere immessa nel sistema idrico, assorbe una serie di sostanze come terreno, elementi organici, sabbia e sali minerali.

A questi si aggiungono anche la presenza di prodotti chimici e metalli pesanti che sono dovuti alla presenza dell’uomo e che il terreno trasferisce nei fiumi, laghi o falde acquifere.

L’eccesso di queste sostanze non permette il normale processo auto-depurante delle acque.

Altro fattore che porta all’inquinamento dell’acqua sono le microplastiche.

Come aiutare il nostro pianeta

Le problematiche ambientali non sono un modo per accusare le generazioni del passato e quelle presenti di un comportamento insensato e incurante dei bisogni della terra, ma un monito per tutte le civiltà, gli Stati e gli abitanti della terra: siamo parte di un unico piccolo pianeta che fornisce l’ossigeno che respiriamo, l’acqua che beviamo e gli alimenti che ci fanno sopravvivere.

Aiutare il nostro pianeta è qualcosa di possibile ed è una responsabilità globale.

Di seguito elenchiamo alcune delle possibili strade:

  • La sensibilizzazione dei cittadini: in primo luogo deve esserci una sensibilizzazione capillare delle problematiche ambientali e far rendere conto che saccheggiare il pianeta non è solo un comportamento scorretto, ma una condanna a tutto il genere umano.
  • La gestione delle risorse: l’essere umano cresce esponenzialmente, ma le risorse della terra sono limitate. Gestirle in maniera adatta senza sprechi è possibile attraverso il riciclo dei materiali e l’impiego delle materie prime che sono veramente necessarie.
  • Il concetto di zero rifiuti: non è più sufficiente solo attuare una raccolta differenziata al fine di poter riciclare le materie, ma potrebbe essere una giusta soluzione creare prodotti che non producano rifiuti e che possono essere riutilizzati diverse volte prima di essere di nuovo trasformati.
  • Sconfiggere la plastica: limitare la produzione delle materie plastiche e delle bottiglie monouso è possibile grazie a una serie di attenzioni nella vita di ciascun individuo e alla collaborazione con attività promosse da associazioni e dal Governo. L’inquinamento da plastica è qualcosa che si evidenzia in maniera allarmante, si osservano i rifiuti prodotti dall’uomo vi sono circa 25 milioni di tonnellata di plastica al mese e parte di questi è composta da bottiglie. A essere a rischio sono i mari e l’uomo stesso. Si è calcolato che delle 300 milioni di tonnellate di plastica prodotte nel mondo ogni anno, 8 milioni vengono riversate direttamente in mare, producendo isole galleggianti di spazzatura come quella presente nel pacifico di quasi 700mila chilometri quadrati, uccidendo specie viventi che la ingoiano e depositandosi sulle spiagge e sui fondali anche dei luoghi più lontani dalla civiltà.

Come aiutare l’ambiente con i depuratori Acqualife

Il brand Acqualife grazie ai suoi depuratori d’acqua offre ai suoi clienti la possibilità di bere acqua che sia perfettamente equilibrata.

Inoltre negli anni ha contribuito a sensibilizzare le persone sulle problematiche ambientali fornendo gli strumenti utili al fine di limitare l’inquinamento e a migliorare un bene prezioso e limitato come l’acqua potabile.

ridurre l'inquinamento dalla plastica

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