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Residuo fisso nell’acqua: cosa significa e come influisce sulla tua salute

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In relazione all’acqua potabile si parla spesso di residuo fisso, un termine che parte da una definizione inglese usata da diversi anni, ovvero “total dissolved solids“, abbreviato in TDS.   

Cosa significa e perché è importante il residuo fisso? Conoscere il residuo fisso è rilevante dal momento che tale indice misura la quantità di solidi disciolti in un litro di acqua dolce, elementi che provengono dal disgregamento delle rocce o da agenti atmosferici.  

 

Come si calcola il residuo fisso

Il residuo fisso viene misurato in milligrammi per litro (mg/L), sinteticamente potremmo dire che corrisponde alla quantità di solidi secchi che rimangono dopo l’evaporazione dell’acqua filtrata in un contenitore di platino opportunamente tarato.   

Il processo di evaporazione viene eseguito a diverse temperature: 100°C, 180°C e talvolta anche 500°C, al fine di rimuovere l’acqua (a 100°C), i sali di ammonio più volatili (a 180°C) e le sostanze organiche come i nitrati (a 500°C). 

La classificazione dell’acqua potabile in base al residuo fisso

La classificazione dell’acqua potabile in base al residuo fisso

 

All’interno del residuo fisso si trovano principalmente bicarbonati, solfati, silice, calcio, sodio, magnesio e potassio.  

A seconda del predominio di alcuni di questi elementi, l’acqua potabile viene classificata in vari modi, come ad esempio:  

  • Acqua solfata, quando la concentrazione di solfati supera i 200 mg/l.  
  • Acqua clorurata, quando la concentrazione di cloruro supera i 200 mg/l.  
  • Acqua calcica, quando la concentrazione di calcio supera i 150 mg/l.  
  • Acqua magnesiaca, quando la concentrazione di magnesio supera i 50 mg/l.  
  • Acqua fluorata, quando la concentrazione di fluoro supera 1 mg/l.  
  • Acqua ferruginosa, quando la concentrazione di ferro bivalente supera 1 mg/l.  
  • Acqua sodica, quando la concentrazione di sodio supera i 200 mg/l.  
  • Acqua povera di sodio, quando la concentrazione di sodio è inferiore a 20 mg/l.  

Acque minerali oligominerali e ulteriori distinzioni in campo alimentare

Un’ulteriore classificazione, in ambito alimentare, riguarda la tipologia delle acque, sempre partendo dal residuo fisso, abbiamo quindi:  

Acque minimamente mineralizzate: quelle che presentano un residuo fisso inferiore o uguale a 50 mg/l. Sono considerate acque “leggere” e favoriscono la diuresi.  

Acque oligominerali o leggermente mineralizzate: hanno un residuo fisso inferiore o uguale a 500 mg/l. Queste acque sono molto comuni e adatte per un consumo quotidiano.  

Acque mediominerali: caratterizzate da un residuo fisso compreso tra 500 e 1.500 mg/l. Contengono una percentuale significativa di sali minerali.  

Acque ricche di sali minerali: presentano un residuo fisso superiore a 1.500 mg/l. Si tratta di acque particolarmente ricche di sali minerali e spesso vengono utilizzate a scopi curativi, ma solo su consiglio medico.  

Residuo fisso e risvolti sulla salute

Residuo fisso e risvolti sulla salute

Come è necessario comportarsi, quindi rispetto alle acque che presentano diversi livelli di residuo fisso?   

Un alto residuo fisso non rappresenta un pericolo per la salute. Tuttavia, ognuno dovrebbe consumare un tipo di acqua con un valore di residuo fisso rapportato alle proprie esigenze e al proprio stile di vita.  

 

Quali sono i vantaggi di bere acqua con un basso residuo fisso

L’acqua con un basso residuo fisso è consigliata nei seguenti casi:   

  • nella preparazione degli alimenti per neonati; 
  • durante la gravidanza, prevenendo l’accumulo di sali nel corpo e non sovraccaricando i reni; 
  • per chi soffre di calcolosi renale, dal momento che stimola la diuresi e aiuta a prevenire la formazione di calcoli; 
  • per chi soffre di ipertensione arteriosa: l’alimentazione dei soggetti ipertesi dovrebbe prevedere un basso contenuto di sodio, oltre ad acque con un basso residuo fisso; 
  • l’acqua con un basso residuo fisso può contribuire a contrastare la cellulite e la ritenzione idrica, favorendo il drenaggio e l’eliminazione dei liquidi in eccesso.  

 

Acque ad alto contenuto di residuo fisso

Le acque con un alto residuo fisso sono ideali per gli sportivi e per tutte quelle persone che hanno un alto fabbisogno di calcio.  

Una maggiore mineralizzazione consente infatti di reintegrare l’acqua e i sali minerali persi durante l’attività fisica e l’allenamento.  

L’assunzione di un alto contenuto di residuo fisso nell’acqua è consigliata sempre previa consulenza con il medico di base che saprà consigliare in modo più preciso l’acqua da assumere in base al proprio stato di salute. 

 

Conclusioni

In generale, la scelta del residuo fisso nell’acqua da bere dipende dalle preferenze e dalle esigenze personali. È consigliabile consultare un medico o un professionista della salute se si hanno domande specifiche sul consumo di acqua in relazione alle proprie condizioni di salute o alla dieta da seguire. 

 

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