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Rete di distribuzione dell’acqua: come migliorare la qualità nell’ultimo tratto di distribuzione e la ricerca di soluzioni sostenibili

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In Italia esistono varie problematiche che riguardano la rete idrica, una delle più rilevanti è quella delle perdite. 
Nel 2018 è emerso che, in media, sono andati dispersi circa 44 metri cubi di acqua al giorno per chilometro di rete, con alcune aree che hanno raggiunto un valore estremo di 100 metri cubi al giorno. 
In generale, si stima che il 37,3% dell’acqua immessa nella rete venga persa per problematiche della struttura, con una percentuale ancora più alta del 45% in alcuni comuni. 
Si tratta di numeri rilevanti, per quanto negli ultimi anni si registri, fortunatamente, un miglioramento rispetto al passato. 

Per affrontare queste problematiche, è importante che le autorità locali responsabili della fornitura dell’acqua potabile effettuino regolari controlli e manutenzioni del sistema idrico. 
Questo può includere il monitoraggio della qualità dell’acqua, la pulizia periodica delle condotte e la sostituzione delle infrastrutture obsolete o danneggiate.   

 

Le cause delle perdite e i segnali di incoraggiamento

Le cause delle perdite e i segnali di incoraggiamento

Tornando alle perdite idriche le cause sono ben note e includono la presenza di impianti obsoleti, frequenti rotture in alcune zone e problemi amministrativi legati a errori di misurazione dei contatori e allacci abusivi.  

Nell’ultimo periodo si è riscontrato invece un numero più elevato degli interventi di ristrutturazione e riparazione delle reti idriche. Inoltre, lo sviluppo di metodi di gestione più efficaci ha permesso di controllare e, in alcuni casi, di prevenire, danni o rotture degli impianti, contribuendo a ridurre le perdite di acqua. 

 

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La qualità dell’acqua di rubinetto in Italia

La qualità dell’acqua

Al di là dei problemi alle reti idriche la percezione del sapore dell’acqua di rubinetto nel nostro Paese varia da persona a persona e da regione a regione.  

In generale, l’acqua di rubinetto in Italia viene considerata di buona qualità e sicura da bere essendo soggetta a numerosi e rigorosi controlli.
Ci sono diverse zone in Italia, soprattutto in aree montane o rurali, dove l’acqua di rubinetto può avere percentuali di minerali più elevate a causa delle caratteristiche geologiche del terreno. In questi casi, l’acqua può avere un sapore più duro o leggermente diverso rispetto all’acqua di rubinetto di altre regioni. 

Tuttavia, è importante notare che il sapore dell’acqua può essere influenzato da vari fattori, come la presenza di cloro (usato per la disinfezione), la durezza oppure altri fattori quali la presenza di impurità o tubature datate che segnano l’ultimo tratto della rete idrica, quello che conduce l’acqua nelle case.  

 

L’uso di un purificatore dell’acqua

In molti casi è fortemente consigliato l’uso di dispositivi specifici per migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto. 

I purificatori d’acqua, in particolare quelli con filtri a carboni attivi oppure a osmosi inversa, provvedono a eliminare possibili sostanze indesiderate, come sedimenti, tracce di metalli e altre impurità che possono essere presenti nell’acqua.  

Rimuovendo questi elementi l’acqua del rubinetto è sicuramente pura e leggera per l’organismo.
Non solo, un buon purificatore d’acqua agisce anche sul sapore, eliminando il gusto di cloro e rendendo quindi l’acqua piacevole al palato.  

 

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Acqua di rubinetto e sostenibilità

Acqua di rubinetto

Bere acqua di rubinetto, ancor meglio se filtrata, aiuta anche l’ambiente. 
Come? Un calcolo approssimativo può essere fatto partendo dal fatto che, si consiglia di bere da 1,5 a 2 litri di acqua nell’arco di una giornata.  

Ciò equivale approssimativamente a una bottiglia di acqua pro capite in un giorno. Considerando una famiglia composta da quattro persone, vengono consumate quotidianamente 4 bottiglie di acqua.   

Questo si traduce in 28 bottiglie di acqua settimanali e circa 120 bottiglie mensili. Se moltiplichiamo questi numeri per un anno e consideriamo l’intera popolazione italiana, il consumo di bottiglie di plastica aumenta in modo esponenziale. 

Se tutti bevessero acqua del rubinetto, il numero di bottiglie utilizzate e poi gettate potrebbe ridursi drasticamente, se non addirittura azzerarsi. Pertanto, bere acqua del rubinetto rappresenta una scelta sostenibile anche in chiave ambientale.  

 

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