Bere acqua del rubinetto è considerato in generale non sempre sicura e pulita.
I motivi sono diversi, primo fra tutti il sapore poco gradevole.
Ecco quali sono le verifiche dell’acqua prima di essere ritenuta potabile e le differenze con quella che acquistiamo in bottiglia nei supermercati.
Si può bere acqua del rubinetto?
La domanda se si può bere acqua direttamente dal rubinetto in tutta sicurezza è il quesito che si pongono i cittadini, la maggior parte dei quali evita sistematicamente di berla temendo che non sia sicura.
L’acqua che arriva alle nostre case, tuttavia, è controllata e testata almeno quanto quella in bottiglia.
Il primo aspetto da considerare è la sua provenienza .
Le fonti possono essere :
- Una sorgente sotterranea, per cui dalle falde acquifere viene incanalata verso la superficie e quindi distribuita;
- I bacini e gli invasi naturali o artificiali, dove si raccoglie l’acqua piovana.
Il depuratore entra in azione prima che queste arrivino alle nostre abitazioni rendendole potabili.
In altre parole le libera dai metalli pesanti, da sostanze potenzialmente tossiche e dalla presenza di batteri, che potrebbero nuocere alla salute dei cittadini.
Questo vuol dire che sono attentamente analizzate e, solo dopo, si procede con l’immissione nella rete idrica.
La qualità dell’acqua del rubinetto per essere bevibile
Per capire se l’acqua del rubinetto è buona da bere basta procedere con queste semplici verifiche.
- Osservare il suo aspetto. Quella potabile ha di solito un colore chiaro, non opaco o striato da altri colori. Nel caso lo fosse è bene evitare in tutti i modi di berla.
- Nel caso sia possibile, assaggiatela e sentite l’odore, per capire se è gradevole. A volte l’acqua delle nostre case ha un tipico sapore di cloro, che è solo la conferma del fatto che è stata disinfettata, in altri casi può avere un sapore strano, frutto del mancato deposito di alcuni minerali. Provare a lasciarla riposare in bottiglia e questo stesso sapore dovrebbe sparire.
- Verificate la durezza dell’acqua facendola bollire un po’ in un pentolino, perché se è dura comparirà una patina biancastra ai lati. Questo non significa che non è potabile, ma solo che è ricca di calcio e magnesio, tra l’altro e minerali molto utili e salutari per chi ha delle carenze. Nel caso queste verifiche che non vi abbiano convinti, non vi rimane che installare un depuratore d’acqua domestico
Chi decide che l’acqua del rubinetto è potabile e sicura?
Sono 3 i soggetti che si occupano di controllare la potabilità e la sicurezza dell’acqua:
- Il gestore del servizio idrico di zona, che è quello a cui si paga l’acqua. L’ente esegue delle analisi accurate e, nel caso vengano riscontrate anomalie, blocca la distribuzione, emana avvisi sulla potabilità e, ovviamente, si occupa di riparare eventuali guasti.
- L’ASL di zona, che deve effettuare altrettante analisi da confrontare con quelle del gestore per verificare la corrispondenza. Dove questa non ci fosse, disporrebbe la chiusura della rete idrica e comunque verificherebbe che i dati comunicati siano reali, senza possibilità di adulterazioni.
- Le aziende alimentari, che sono tenute a eseguire severi controlli che utilizzano e avvertire il gestore e la ASL in caso di risultati non conformi ai parametri di legge. La stessa ASL effettua delle controanalisi nelle stesse aziende.
E’ importante precisare che chi ha la possibilità di utilizzare l’acqua di pozzo, è sempre buona cosa effettuare delle analisi dal personale citato sopra, per certificarne la sua potabilità.
Le analisi sull’acqua da bere
L’acqua da bere viene analizzata secondo alcuni parametri da rispettare.
Questi si riferiscono ai livelli da non superare perché non diventi pericolosa per la salute dei cittadini.
Le sostanze dannose che vengono cercate sono:
- il piombo
- il ferro
- il mercurio
- il cadmio
- l’alluminio
- i metalli pesanti
A questi si aggiungono
- l’arsenico
- il cianuro
- i nitrati
- i pesticidi (che potrebbero passare dalle coltivazioni alle falde acquifere)
- il cloro (che in concentrazioni elevate può diventare pericolosamente tossico)
I batteri che non devono essere presenti sono l’Escherichia Coli, il Clostridium perfringens e vari tipi di Streptococco.
Se solo una di queste sostante fosse riscontrata sarebbe bloccata immediatamente l’erogazione e informata la popolazione di non utilizzare l’acqua.
Solo in questi casi infatti non è potabile, mentre al contrario può essere bevuta tranquillamente.
Come l’acqua di pozzo, è sempre importante far verificare la sua potabilità e sicurezza dal personale competente.
Bere acqua in bottiglia o quella del rubinetto?
Prima di decidere se è più sicura bere acqua del rubinetto o dalle bottiglie vi ricordiamo che i controlli che si effettuano sull’acqua in bottiglia sono molto simili a quella dell’acqua fornita dall’acquedotto, con la differenza è che la prima risulta potabilizzata, mentre quella che fuoriesce dalle nostre case si presume che sia microbiologicamente pura alla fonte e quindi potabile.
Per legge non può subire nessun trattamento.
Bisogna considerare che l’acqua del rubinetto viene controllata solo alla fonte e non dopo, mentre quella in bottiglia potrebbe essere soggetta allo sviluppo di batteri a seguito del confezionamento, magari perché lasciata troppo tempo al sole.
I depuratori per bere acqua dal rubinetto in tranquillità
Quando si parla di depuratori d’acqua si tratta di impianti a osmosi inversa, cioè adibiti alla microfiltrazione dell’acqua di casa, per renderla pura e libera da qualsiasi sostanza di scarto potenzialmente dannosa per bere acqua in tutta sicurezza.
I filtri per l’acqua stanno prendendo sempre più piede a fronte dell’incidenza dell’inquinamento, di alcuni fatti di cronaca che mettono in allarme la popolazione locale, ma anche per il risparmio di denaro.
In realtà non sono solo questi i motivi per cui sempre più italiani installano depuratori a osmosi inversa in casa.
Molti pongono l’attenzione anche sulla questione ambientale, puntando a ridurre drasticamente il consumo di bottiglie di plastica, sostituendole con quelle di vetro sicure e sempre riutilizzabili.
A questo si aggiunge un aspetto non trascurabile, che è quello di evitare la fatica e risparmiare il tempo necessari per il trasporto e l’acquisto di pesanti casse.
Una buona acqua da bere direttamente dal rubinetto
L’acqua in bottiglia incide per un consumo pro capite all’anno di centinaia di litri, quando invece è possibile attingere quella da bere direttamente a casa. Per chi la preferisce, può anche scegliere l’erogatore di acqua frizzante, con la formazione naturale delle bollicine e senza l’aggiunta di alcuna sostanza che possa risultare dannosa.
Il depuratore dell’acqua diventa necessario anche in presenza di neonati, per i quali bisogna preparare pappe e alimenti sicuri.
Non si tratta solo di acqua da bere, ma anche di quella per cucinare, che sarà finalmente sicura oltre ogni dubbio.
Inoltre grazie ai depuratori è possibile avere anche acqua gassata dal rubinetto, sfruttando l’anidride carbonica, l’apparato filtra l’acqua attraverso una membrana microporosa, la raffredda e vi aggiunge anidride carbonica.
Ogni cittadino paga già l’acqua che utilizza a casa e in effetti è molto più economica di quella in bottiglia. Il rapporto annuale del Beverage Marketing Corporation pone il nostro Paese al 3° posto al mondo in qualità di consumatore di bottiglie acquistate nei supermercati, con una tendenza che continua a salire fin dal 2015.
Ogni cittadino italiano si stima che consumi quasi 210 litri di acqua, preferendo nella maggior parte dei casi (71%) quella non gassata.
Acqua e rispetto per l’ambiente
I depuratori di acqua sono l’unica alternativa sicura a questo mercato, che continua a produrre contenitori di plastica difficili da smaltire e che non sempre vengono buttati nella differenziata.
Per chi ha intenzione di condurre uno stile di vita eco sostenibile e rispettoso dell’ambiente, anche per chi verrà dopo, avere il depuratore ddomestico diventa una scelta responsabile e virtuosa.
L’azienda ACQUALIFE si propone come obiettivo anche quello di sensibilizzare al problema dell’inquinamento di materie plastiche e ovviare allo stesso con l’acquisto di uno dei suoi depuratori per la casa, dei quali i clienti sono già pienamente soddisfatti e non possono più farne a meno.
Le sorgenti italiane, da dove arriva l’acqua del rubinetto?
L’acqua potabile che scorre attraverso la rete idrica italiana può arrivare da due differenti sorgenti:
il sottosuolo e bacini di raccolta artificiali o naturali come fiumi e laghi.
Nel primo caso l’acqua viene estratta dalle falde acquifere di diversa profondità e successivamente depurata ed immessa all’interno del sistema idrico nazionale.
Tuttavia, è opportuno considerare che l’acqua depositata nelle fonti sotterranee, non è altro che quella piovana che penetra nel terreno.
La quantità che si può accumulare nelle sorgenti più profonde dipende dalla permeabilità (che a sua volta è determinato dalla porosità) che il materiale sovrastante, ovvero la roccia, presenta.
Per quanto riguarda i punti di raccolta, questi vengono realizzati artificialmente o vengono sfruttate cavità naturali per raccogliere, anche in questo caso, l’acqua piovana.
Pur considerando che l’acqua di sorgente, specialmente quella proveniente dal sottosuolo, presenta buone qualità e caratteristiche, per evitare che si possa incorrere in patologie dovute a batteri e agenti patogeni, questa subisce successivamente dei trattamenti che la rendono potabile e ne migliorino i parametri.
Come viene trattata l’acqua di sorgente che arriva nelle nostre case?
Come accennato, prima di giungere ai rubinetti delle abitazioni italiane, l’acqua subisce numerosi trattamenti al fine di renderla potabile.
Questi vengono eseguiti in base alle direttive del Decreto Legislativo 31 del 2001 che ne stabilisce la quantità e le tempistiche.
Per quanto concerne i trattamenti delle acque che arrivano nelle case italiane,
Il processo di potabilizzazione si compone di cinque fasi principali:
Sedimentazione
il primo trattamento viene effettuato direttamente nelle cosiddette vasche di raccolta.
Queste, dotate di particolari filtri, permettono di eliminare dall’acqua materiali estranei quali sabbia, residui di terreno, sassi ecc… che generalmente si depositano sul fondo della vasca;
Chiariflocculazione
durante questo trattamento vengono aggiunti all’acqua alcuni componenti chimici che permettono alle particelle più piccole di aggregarsi in sedimenti di grande dimensione così da favorirne la rimozione durante la filtrazione;
Ossidazione
questo passaggio viene eseguito per mezzo di agenti chimici che, entrando in contatto con i cosiddetti contaminanti (disciolti) ancora presenti, ne agevolano la rimozione;
Filtrazione
il quarto passaggio è la rimozione di eventuali residui rimasti dalle precedenti operazioni. Nello specifico, questa fase può prendere il nome di ‘filtrazione su sabbia’ ed è un vero e proprio procedimento fisico grazie al quale vengono eliminate le eventuali particelle rimaste dalla sedimentazione e dalla chiariflocculazione.
Un’altra tipologia di filtrazione è quella ‘su carbone attivo’ che permette di rimuovere i micro-inquinanti di natura organica;
Disinfezione
questa fase terminale del processo di potabilizzazione dell’acqua permette di agire sulle componenti micro-biologiche residue e permette di rimuovere con sicurezza i micro-organismi patogeni.
La disinfezione viene generalmente effettuata con prodotti a base di cloro. Infatti, questa sostanza, permette di mantenere un alto livello di disinfezione dell’acqua anche durante la distribuzione nella rete idrica nazionale.
Nello specifico possono essere utilizzati l’ipoclorito di sodio e il biossido di cloro.
Il primo risulta decisamente economico e viene venduto in una soluzione pronta all’utilizzo ma risulta meno duraturo, dunque, necessita di essere associato ad altri prodotti come i trialometani.
Il secondo viene prodotto sotto forma di soluzione liquida come reazione tra acido cloridrico e clorito sodico.
Conoscere la qualità delle acque e perché è importante saperlo.
I medici consigliano a tutti i soggetti adulti di bere almeno un litro di acqua al giorno.
Questo garantirebbe un buono stato di salute della persona.
Essa infatti è un’importante fonte di minerali che svolgono una funzione essenziale per l’organismo. Proprio per questa ragione è importante conoscere la qualità delle acque.
In questo essenziale elemento sono presenti macroelementi o macronutrienti come ad esempio magnesio, calcio, potassio, fosforo e gli oligoelementi o microelementi come ad esempio cromo, cobalto, iodio, manganese e molto altro.
L’acqua definita potabile, dunque, deve contenere questi elementi nel giusto dosaggio (calcolato tramite attenti studi scientifici).
Tutti i controlli delle acque italiane dalle sorgenti al rubinetto
A seguito di attente analisi effettuate sulle diverse acque dei paesi europei da istituti di ricerca, si è evinto che le acque italiane si attestano al quinto posto tra quelle potabili.
Questo parametro suggerisce che bere l’acqua del rubinetto in Italia è assolutamente sicuro.
I controllo, infatti, vengono eseguiti attentamente dalle sorgente al rubinetto, lungo tutti i passaggi della filiera.
Secondo le direttive dell’Unione Europea, dunque, le aziende che si occupano di effettuare le analisi dovranno svolgere un controllo capillare per garantire che le acque presentino i giusti valori.
Per quanto concerne l’Italia, la sorgente delle acque è principalmente sotterranea e dunque, queste, risultano protette.
Queste subiscono costantemente milioni di analisi che hanno lo scopo di verificare i cinquanta parametri reputati essenziali affinché l’acqua possa essere definita potabile.
L’invito dell’Unione Europea a consumare acqua del rubinetto
L’unione Europea consiglia a tutti i cittadini di consumare acqua del rubinetto. Questa procedura permetterebbe di avere un duplice vantaggio, sia per ciò che concerne l’ambientale che la salute.
In particolar modo, se gli stati virtuosi, proprio come l’Italia, intensificassero il consumo direttamente dal rubinetto si limiterebbe notevolmente il consumo di plastica.
Infatti, le statistiche confermano che gli italiani sono il terzo paese al mondo per il consumo di acqua in bottiglia.
Dunque, consigliando il consumo domestico di acqua l’utilizzo di plastica diminuirebbe drasticamente evitando il dispendio di materiale nei mari e oceani e riducendo conseguentemente l’inquinamento.
Tuttavia, è opportuno considerare che, grazie agli scrupolosi controlli che vengono effettuati darebbe la certezza a tutti i cittadini di consumare un prodotto assolutamente sicuro e di qualità.
Per questa ragione, la Commissione ha come obbiettivo principale quello di rendere i dati (costantemente aggiornati) relativi alle analisi delle acque di tutti gli stati europei, maggiormente accessibili a tutti al fine di intensificarne il consumo e rendere maggiormente consapevole la popolazione.